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Frammenti del mio flusso che insieme sono un puzzle, divisi i continenti

by Batièn

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1.
Il ritrovo è in fondo alla strada, dove inizia il giardino. Il viaggio sarà diviso in due grandi regioni, l'emozione e l'essere. Ognuno sarà la guida di sè stesso ma tutti assieme ci vestiremo di foglie e la moneta perderà valore, la nostra felicità non farà ricco nessuno. E faremo l'amore con tutto l'odio possibile, e si formeranno delle gerarchie benefiche, sentite: avremo tutti un ruolo nella famiglia ma sarà quello che più ci compete. Meritocropoli. Avremo da piangere più di qualcuno ma nessun funerale verrà celebrato, nessuna lapide, nessuna bara. Scriviamo in terra che tramanda storia, la nostra storia non la trovi sui libri, piuttosto vieni a toccare le pietre, e vieni a vivere.
2.
In questa casa nessuno tende la mano, nessuno chiama per nome. Finisce il piatto talmente veloce che in testa ho ancora la fame. Sto appeso a testa in giù, sott'acqua, e solo adesso respiro. Appena prima di morire, nel momento in cui tremo capisco chi sono. Timore mai più, della rabbia che colora le vene, disegna distanze. Accendi la luce che io non ti credo, è la rabbia che produce luce. Accendi la luce, colora e disegna la luce, è la rabbia che produce la luce perciò io timore mai più.
3.
M: Hai visto l'ultimo post di nostro figlio? Pare che abbia problemi con la ragazzina P: Si ma quanto è triste amore che per sapere di lui debba accendere il computer? M: Non più triste del fatto che abbiamo un figlio coglione, nato dalla tv con un tubo catodico diritto in faccia. Obesa è la sua mente, ed io son stanca. P: Ti ricordi, io a vent'anni? Ci camminavo sopra la testa delle persone, non come lui che sta seduto e basta. M: Difatti ti ho visto la sopra e da la sopra non sono scesa più A questo punto i due si guardano, l'intesa è massima: lui prende in mano la lama, lei prende in mano la sua di mano. Meglio una gabbia alla colpa?
4.
Sono seduto qui, in questa stanza ma in realtà non sono più qui da un pò di tempo ormai. Sono la proiezione di ciò che voglio essere, e io non voglio stare seduto qui, in questa stanza. Che coraggio ci vuole? Tu che spinta mi dai? Immagina, fuori da qui quello che puoi diventare. E vedi pure che quest'anno ti ha cambiato la vita, cosa ci fai ancora qui? Le gambe pesano eppure la porta sta a un metro, cosa ci faccio ancora qui?
5.
Oltremodo 03:45
Vi odio tutti, oltremodo. Faccio di arte scudo, è oggettiva la vostra inettitudine. Inizierò a sfruttare il mondo, le vie sono infinite. Voglio tutto, tutto quanto, quanto costa tutto quanto? Ho le capacità significa non devo chiedere nulla, devo soltanto prendere tutto ciò che mi serve. Il progetto va preservato, le persone sagome di un modello in scala, 1:1000 da me. Steso a terra privo di sensi ma la mente è più forte di tutto, creo poi le guerre. Le porte di legno che si chiudono forte ad opera del vento vanno in scena rami che si muovono, ma niente di tutto questo è vero. Il taglio della luce divide a metà chi lo vede e di conseguenza siamo diversi da tutti gli altri, solo questo è vero. Non sono io che un flusso, poichè acqua per più della metà, prendo forma del contenitore?

about

Our first EP, december 2014.

credits

released December 23, 2014

Frank - Vocals
Matteo - Guitar
Filips - Guitar
Kar - Drums

Recorded live and mixed at Morphing Studios, Bologna.
Bass on all tracks by Lorenzo.

Artwork Cover by A.V.

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Batièn Bologna, Italy

Screamo cult from Bologna.

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